Lo farò.
Non so quando.
Non so come e con chi.
Non so se ci saranno guerre, sole, pioggia, fango, occhiaie, unghie o sputi.
Lo farò. Ci sarò.
Mi tufferò.
Mi bagnerò.
Mi sbuccerò i ginocchi.
Piangerò. Oh, sì, se piangerò.
Rispetterò i loro non abbracci.
Ma, a modo mio, li abbraccerò tutti.
E li bacerò.
Uominidonnebambinicanicapre.
Vi disinfetterò le ferite.
Mi disinfetterò l'anima.
Partirò.
Tornerò, mia bella terra.
Miei occhi grandi, vi rivedrò.
3 commenti:
Questo blog è il regalo più bello che tu mi potessi mai fare.
Scrivici tutta la nostalgia, tutto l'amore e il bisogno di tornare in quel continente che forse esiste forse no, che abbraccia forte e non molla più.
Ti abbraccio
Ed ecco che i verbi al futuro del post si tramutano in presente. Quando voglio so farmi piccina picciò e incastrarmi in un angolo della valigia. A te nella fattispecie non si può die "cerca di tornare presto", quanto piuttosto "cerca di tornare". Che bellissimo regalo sotto l'albero
ti sei incartato... bon vojage mon ami!
In ogni cosa ho voglia di arrivare
sino alla sostanza.
Nel lavoro, cercando la mia strada,
nel tumulto del cuore.
Sino all’essenza dei giorni passati,
sino alla loro ragione, sino ai motivi, sino alle radici,
sino al midollo.
Eternamente aggrappandomi al filo
dei destini, degli avvenimenti,
sentire, amare, vivere, pensare
effettuare scoperte.
Boris Pasternak
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