LETTERA AD UNA PROFESSORESSA
Non ascolteranno mai la tua voce aspra,
le tue risate sguaiate e contagiose.
Non si imbarazzeranno per le tue stoccate,
nè arrossiranno per i tuoi apprezzamenti.
Non potranno assaporare la viva intelligenza,
l'acume, l'ingegno, la determinazione.
La lama che ti taglia in due,
la lingua che ferisce e consola.
Ma potrai coprire le loro teste,
tenere all'asciutto i loro corpi,
fornire calore, protezione e nuove possibilità.
Potrai assaporare i loro cibi, odorare i profumi africani.
Potrai vedere i loro occhi e tenere le loro mani.
Potrai rendere loro viabili nuove strade.
Potrai aprir loro nuove possibilità.
Potrai regalar loro un po' di te.
Libera così di immergerti nei loro immensi sorrisi.
25 gennaio 2006
11 gennaio 2006
Il sorriso di Achu
C'è una foto in tutti noi che portiamo dentro.
Magari avrà un altro nome.
Magari un'altra età.
Magari non sarà un maschio ma un femmina.
Quella che porto io ha il nome di Achu.
Ha circa 2 anni.
E' un maschio.
E nella foto è venuto con lo sguardo triste, la pancia grossa e ha un oggetto giallo vicino a sè.
E' Achu, fratello di Econam.
Ad Agosto scorso è stato tutte le notte che scendevano sul villaggio a tossire.E sputare catarri.Già.
Uno-due-tre-dieci-mille giorni.
Sono andato via dopo averlo portato dall'infermiera.
Un termometro spuntava da sotto il suo braccio di almeno 5 cm.
"Niente febbre", amaramente pensai.
E così fu.
L'aria della stanza era calda ma non così da influire sul termometro.
Terapia: la nuova amoxicillina appena comprata per il villaggio.
Diagnosi: Non importa.
Pago.
Saluto.Grazie.Grazie.
Ciao Achu, e stai bene se puoi.
________
Dic '05
L'ho cercato.
In mezzo alla folla festosa di scriccioli neri che saltavano al mio arrivo.
Ecco Econam, Achu deve essere vicino.
Eccolo.
Ma è lui?
Sì. Sorride. Sta bene.
Lo chiedo al padre: Tough tough? Mimando la tosse.
Scuote la testa: Sorride e dice: SèBon!
Oui, ce bon.Ce bon.
Magari avrà un altro nome.
Magari un'altra età.
Magari non sarà un maschio ma un femmina.
Quella che porto io ha il nome di Achu.
Ha circa 2 anni.
E' un maschio.
E nella foto è venuto con lo sguardo triste, la pancia grossa e ha un oggetto giallo vicino a sè.
E' Achu, fratello di Econam.
Ad Agosto scorso è stato tutte le notte che scendevano sul villaggio a tossire.E sputare catarri.Già.
Uno-due-tre-dieci-mille giorni.
Sono andato via dopo averlo portato dall'infermiera.
Un termometro spuntava da sotto il suo braccio di almeno 5 cm.
"Niente febbre", amaramente pensai.
E così fu.
L'aria della stanza era calda ma non così da influire sul termometro.
Terapia: la nuova amoxicillina appena comprata per il villaggio.
Diagnosi: Non importa.
Pago.
Saluto.Grazie.Grazie.
Ciao Achu, e stai bene se puoi.
________
Dic '05
L'ho cercato.
In mezzo alla folla festosa di scriccioli neri che saltavano al mio arrivo.
Ecco Econam, Achu deve essere vicino.
Eccolo.
Ma è lui?
Sì. Sorride. Sta bene.
Lo chiedo al padre: Tough tough? Mimando la tosse.
Scuote la testa: Sorride e dice: SèBon!
Oui, ce bon.Ce bon.
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